L’ISPRA ha presentato alcuni
giorni fa il Rapporto Rifiuti Urbani 2016. Ho dato un’occhiata per fare un
quadro della situazione nazionale, regionale (Sicilia), provinciale (Enna) e comunale (Piazza Armerina).
Ecco cosa ne è uscito fuori.
Italia
La fotografia scattata dall'Ispra
mostra un calo nella produzione nazionale di rifiuti: 29,5 mln di tonnellate
nel 2015, -0,4% rispetto al 2014. Nell’ultimo triennio, la produzione pro
capite (cioè i kg di rifiuti urbani prodotti in un anno da ogni abitante)
rimane sostanzialmente invariata, attestandosi, nel 2015, a 487 kg/abitante per
anno. La contrazione più contenuta del dato pro capite rispetto a quello di produzione
assoluta è dovuta a una contestuale decrescita della popolazione residente
(-0,2% tra il 2014 e il 2015).
Lo smaltimento in discarica è diminuito del 16% ma interessa ancora il 26% dei rifiuti urbani. Il 18% dei rifiuti è invece avviato a recupero di materia della frazione organica e oltre il 26% al recupero delle altre frazioni merceologiche. Il 19% è incenerito, mentre circa il 2% è destinato a impianti produttivi, come cementifici e centrali termoelettriche, per essere utilizzato all'interno del ciclo produttivo e per produrre energia. Il 3%, infine, è inviato a ulteriori trattamenti quali la raffinazione per la produzione di CSS o la biostabilizzazione, mentre l'1% è esportato, principalmente verso Austria e Ungheria.
Cresce la quota di raccolta differenziata, che si attesta al 47,5% della produzione, +2,3% sul 2014.
L’analisi dei dati mostra anche che l’incenerimento non sembra determinare un disincentivo alla raccolta differenziata, come risulta evidente per alcune regioni quali Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Campania e Sardegna. In queste regioni, infatti, a fronte di percentuali di incenerimento pari rispettivamente al 45%, 22%, al 33%, 28% ed al 21% del totale dei rifiuti prodotti, la raccolta differenziata raggiunge valori elevati (rispettivamente del 59%, 63%, 57%, 48%, 56%).
Segnalo comunque che la direttiva 2008/98/CE non prevede obiettivi di raccolta differenziata ma fissa specifici target per la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di specifici flussi di rifiuti, quali i rifiuti urbani e i rifiuti da attività di costruzione e demolizione.
Infatti Raccolta differenziata e riciclaggio non sono affatto la stessa cosa: la prima è un sistema di gestione/raccolta dei rifiuti, il secondo è invece un sistema di smaltimento vero e proprio dei rifiuti. Nel 2015, ad esempio, a fronte di una percentuale di raccolta differenziata del 47,5%, si è avuta una percentuale di riciclaggio del 44%.
Dati negativi riguardano il costo medio pro capite dei servizi di igiene urbana, che sale a 167,97 euro/anno nel 2015, +1,7% sull'anno precedente.
Regione Sicilia
In Sicilia nel 2015 sono stati prodotti totale 2.350.191 tonnellate, valore praticamente stabile rispetto al 2014. Quindi la Sicilia produce circa l’8% dei rifiuti urbani nazionali. La produzione pro-capite è di 463 kg/ab*anno, quindi un valore più basso di circa il 5% rispetto alla media nazionale, e minore di quasi il 30% rispetto all’Emilia Romagna, che è la regione con il valore di produzione pro-capite più alto di tutta Italia (642 kg/ab*anno).
L’83% dei rifiuti è ancora smaltito in discarica (nel 2013 era il 93%), contro il 5% della Lombardia. La Sicilia inoltre continua ad essere il fanalino di coda italiano per le percentuali di Raccolta Differenziata: 12,8% nel 2015, con un progresso praticamente nullo dal 12,5 % del 2014. La Calabria, che è la penultima regione in classifica, ha una percentuale di raccolta differenziata di circa il doppio.
L’ISPRA segnala che “In alcune regioni come Lazio, Campania, Sicilia, lo scarso sviluppo impiantistico delle infrastrutture deputate al trattamento della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata rappresenta un elemento che sta fortemente condizionando l’attuazione di un ciclo di gestione corretto.”
Provincia di Enna
Nella provincia di Enna, nel 2015 sono state prodotte 60.913 tonnellate di RU, in calo di circa il 3% rispetto al 2014. La provincia di Enna è la provincia siciliana con la più bassa produzione totale di rifiuti urbani.
La percentuale di raccolta differenziata nella provincia di Enna è, ahimè, tra le più basse d’Italia: 10,8% nel 2015. Tale dato va però un po’ contestualizzato, segnalando che si è avuto un incremento di quasi 5 punti percentuali in un solo anno (nel 2014 la percentuale era infatti del 6,1%): nel 2014 la provincia di Enna era ultima in Sicilia (e in tutta Italia!!), invece nel 2015 è “salita” al 6° posto su 9 province.
Piazza Armerina
A Piazza Armerina da circa due anni è iniziata la raccolta differenziata, arrivando ad un percentuale del 56%, secondo gli ultimi dati (non ISPRA). Guardando i dati della figura soprastante, ci accorgiamo come nel nostro paese abbiamo raggiunto livelli pari a quelli di regioni virtuose come Emilia Romagna, Sardegna e Piemonte. Va inoltre segnalata la bella realtà dell’Ecopunto, che ha ricevuto menzioni particolari anche a livello nazionale.
Ciononostante, non vanno dimenticate le tante inciviltà che ogni giorno vediamo accadere sulle nostre strade, e davanti alle quali dovremmo forse alzare un po’ più la voce facendo rispettare le regole, piuttosto che girarci dall’altra parte.
In conclusione, per la Sicilia la situazione è tutt’altro che rosea, anche se alcuni buoni segnali ci sono (come nel caso di Piazza Armerina) ma il lavoro da fare è ancora tantissimo e a tutti i livelli: culturale, politico e tecnologico. Quindi…Buon lavoro a tutti!!