Durante un'attività con gli scout ci è stata proposta un bella poesia in siciliano, e poco, dopo averla letta, un'amica si è avvicinata e mi ha detto: "secondo me questa ci starebbe proprio bene nel tuo blog!".
Seguo il suo consiglio, anche perché è piaciuta moltissimo anche a me!
Mi spiace per chi non è siciliano (la frase potrebbe essere terminata già così con un punto!), che forse non la capirà o magari non riuscirà a cogliere la forza di queste parole.
Buona lettura.
Sentu ca sugnu 'n pugnu 'i pruvulazzu
e cuntu quantu a nuddu assemi a nenti;
qualunqui cosa pensu, o dicu, o fazzu,
sugnu 'n cocciu 'i simenza a i quattru venti.
Ma quannu u suli scinni e spunta a luna
e u mari pari argentu lucidatu,
iu isu a testa e ammiru a una a una
i stiddi ca rraccamunu u Criatu,
e di corpu s'allarga a menti mia
e pensu, quasi du preju chiangennu,
"Cu è ca fici i stiddi, fici a mmia,
e mi fici ccu amuri e tantu 'ngegnu".
E pensu ancora a la gran Putenza
ca l'Universu reggi. Iu sugnu nenti,
ma, o Ranni Ddiu! Stu cocciu di simenza
è, all'occhi Tò, na stidda rilucenti.
Qua dentro ci troverete di tutto: notizie di cronaca, memorie del passato, scoperte scientifiche, libri da leggere, notizie musicali, ironiche, politiche e tanto altro, ma sempre all'insegna della curiosità intellettuale. Enjoy it!
domenica 18 settembre 2011
giovedì 15 settembre 2011
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. - Bertolt Brecht, 1932 -
Stasera ho sentito questa poesia di Brecht, e non me la voglio fare scappare.
La inserisco nei miei appunti.
Buona lettura.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
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