Il 21 settembre 1990 veniva ucciso il giudice Rosario Livatino, per il quale, nel 2011, è stata aperta la causa di beatificazione. Io voglio rendergli omaggio tramite le famosissime parole pronunciate il 9 maggio 1993 ad Agrigento da Giovanni Paolo II.
Don Ciotti in un suo libro ha raccontato che quelle parole furono ispirate dalla visita che il pontefice fece a casa dei genitori di Livatino, prima di recarsi alla Valle dei Templi.
Durante quella visita, il papa parlò con la madre di Rosario, e, stringendole le mani, aprì e lesse una pagina del diario del giudice.
Poche ore dopo, davanti a migliaia di siciliani, pronunciò queste parole.
Grazie Rosario Livatino.
Che sia concordia!
Dio ha detto una volta: non uccidere!
Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione… mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio!
Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civilta contraria, civiltà della morte!
Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via, verità e vita.
Lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!