martedì 14 agosto 2012

Il portiere - Vladimir Nabokov


Altro regalo firmato Radio 1.
Per un portiere, queste parole non possono non emozionare.

Buona lettura

Dei giochi praticati a Cambridge, il calcio è rimasto per me un terreno spazzato dal vento nel mezzo di un periodo piuttosto confuso. Stravedevo per il ruolo di portiere.
In Russia e nei paesi latini quella nobile arte è sempre stata circondata da un'aura di particolare fascino. Appartato, solitario,impassibile, il portiere fuoriclasse è seguito per strada da ragazzini estasiati. Oggetto di eccitata adulazione, si trova a competere con il matador e con l'asso dell'aeronautica. La maglia, il berretto a visiera, le ginocchiere, i guanti che gli spuntano dalla tasca dei pantaloncini lo distinguono dal resto della squadra.
È l'aquila solitaria, l'uomo del mistero, il difensore estremo. I fotografi, piegando con reverenza un ginocchio, gli scattano un'istantanea nell'attimo in cui lui si tuffa davanti alla porta deviando con la punta delle dita un fulmineo tiro rasoterra, e lo stadio ruggisce d'approvazione mentre lui resta lungo disteso per qualche istante nel punto in cui è caduto, la porta ancora inviolata.

domenica 12 agosto 2012

Tredicesima partita - Umberto Saba


Ieri Radio 1 mi ha regalato questa poesia.
Chi, da ragazzo, ha giocato a calcio con gli amici fino a quando era tanto buio da non vedere più la palla, forse sentirà la stessa la sensazione che ho provato io nell'ascoltarla.

Buona lettura


Sui gradini un manipolo sparuto
si riscaldava di se stesso.
E quando
- smisurata raggiera – il sole spense
dietro una casa il suo barbaglio, il campo
schiarì il presentimento della notte.
Correvano sue e giù le maglie rosse,
le maglie bianche, in una luce d’una
strana iridata trasparenza. Il vento
deviava il pallone, la Fortuna
si rimetteva agli occhi la benda.
Piaceva
essere così pochi intirizziti
uniti,
come ultimi uomini su un monte,
a guardare di là l’ultima gara.