Ritorno ad "appuntare" un'opera di Brecht. Questa poesia me l'ha fatta leggere un'amica, proprio qualche minuto fa.
Nella parte finale, quell'uso dell'infinito mi ha fatto sentire gli ultimi versi quasi come un'esortazione:
"viaggiare, cantare, essere gentili". O forse sono io che li voglio vedere così.
Ma il bello della poesia non è proprio questo?
Mi piacerebbe chiedere ad ognuno di voi che leggerà, qual è, tra questi versi, il "piacere" o (i piaceri) che preferisce.
Buona lettura.
Il primo sguardo dalla finestra al mattino
il vecchio libro ritrovato
volti entusiasti
neve, il mutare delle stagioni
il giornale
il cane
la dialettica
fare la doccia, nuotare
musica antica
scrivere, piantare
viaggiare
cantare
essere gentili.