Per chi è ancora interessato, continuo a seguire la vicenda di Mafia Capitale in cui viene citata anche Piazza Armerina in alcune intercettazioni.
Ecco il recente articolo di Donatella Francesconi sul "Tirreno".
Domenico Manzione: "Io ostacolo agli affari sugli immigrati"
Il sottosegretario all'Interno, citato nelle intercettazioni di Mafia Capitale, lancia un messaggio: "Attenzione a non criminalizzare tutti coloro che lavorano nel sociale con impegno e cuore"
VIAREGGIO. “Veltroni non l’ho mai visto né sentito in vita mia”: a parlare così è Domenico Manzione, magistrato e sottosegretario all’Interno, versiliese d’adozione, l’esponente di governo che si è ritrovato citato nelle intercettazioni sull’inchiesta tristemente nota come “Mafia Capitale”.
E’ del 15 maggio una delle intercettazioni, all’interno della sede della Fondazione Integra/Azione a Roma. “Non si fermano gli sbarchi. Io ieri ho detto al sottosegretario Manzione perché loro hanno bisogno di un posto... che possa svolgere le funzioni che prima aveva Lampedusa e che non ce l’ha più”. Sono le parole attribuite a Luca Ovedaine, ex vice capo di gabinetto di Walter Veltroni quando era sindaco di Roma. Si tratta di ottenere lo spostamento del Centro di accoglienza per richiedenti asilo da Mineo a Piazza Armerina. Odevaine così si esprime per rassicurare Silvio Praino, amministratore della Php srl che gestisce la struttura di assistenza sociale in Piazza Armerina: “Ho parlato con Walter Veltroni…ieri ho detto Walter, parlaci pure te che questo Manzione è persona molto vicina a Renzi”.
“Se una cosa emerge da quelle intercettazioni” – così commenta Manzione – “è che sono stato un ostacolo, piccolo ma ostacolo, a quei tentativi. Al Tavolo di coordinamento per la gestione dell’emergenza migratoria del Ministero dell’Interno, continua Manzione, “Odevaine ha partecipato non più di tre volte come rappresentante delle Province. Poi è stato sostituito. E per quanto mi riguarda, nel corso delle riunioni del tavolo, Piazza Armerina non l’ho mai presa in considerazione”.
Il sottosegretario, però, ha a cuore un altro argomento: “Il danno collaterale di un’inchiesta che è benemerita perché fa pulizia è che, agli occhi della gente, alla fine tutti coloro che operano con capacità e umanità nel Terzo settore siano equiparati alla criminalità. E dispiace che si possa pensare di mettere tutti sullo stesso piano”.
Il dibattito, tra chi lavora nella gestione delle strutture per immigrati parte da lontano. Ed la questione dei controlli su chi opera nel settore, in realtà, si è sempre posta: “Il problema di chi prende i soldi per gestire l’accoglienza c’è”, risponde Manzione. “Ma il sistema delle gare che abbiamo introdotto, con tutti i servizi indicati nel capitolato e la spesa fissata per ciascun assistito è stato un cambio di rotta. Lo stesso cambio di rotta che ha portato il Governo in carica a non gestire più l’immigrazione che arriva nel nostro Pese come un’emergenza, ma come un fenomeno strutturale. Mettendo a regime un metodo”.
Quando l’inchiesta sulla Capitale ed i suoi intrecci tra “rosso” e “nero” è esplosa – rende noto il sottosegretario – “è stato subito fatto un richiamo a tutti i Prefetti ad una osservazione scrupolosa del rispetto di tutti i capitolati di gara in materia. Inoltre è già stata fissata una prossima riunione del Tavolo di coordinamento per la gestione dell’emergenza migratoria. Ed io stesso ho parlato con il Procuratore capo di Roma per capire quali provvedimenti ci sono a carico della Cooperativa 29 giugno”. Quella fondata da Salvatore Buzzi, oggi in carcere con l’accusa di essere una delle menti mafiose del “Mondo di Mezzo”. “La cooperativa è stata sequestrata – racconta Domenico Manzione al “Tirreno” – ed ora, con qualche gara in corso e qualche altra già vinta, il rapporto sarà con l’amministratore giudiziale che ha possibilità di controllare cosa avviene all’interno e prendere i dovuti provvedimenti".
Nessun commento:
Posta un commento