Non posso non appuntare due momenti appena vissuti che non voglio dimenticare e che mi piacerebbe condividere.
Ieri sera, passeggiata serale al Duomo con i soliti quattro amici, e all'improvviso arriva un gruppetto di uomini che iniziano ad intonare i lamenti pasquali.
Ci zittiamo e ascoltiamo, io guardo loro, guardo la Cattedrale, guardo loro, guardo le pietre gialle ed antiche e passo in un'altra dimensione, immagino che la stessa identica situazione è avvenuta 30, 50, 80, 100 anni fa, forse anche prima.
Dopo qualche minuto, così come improvvisamente avevano iniziato, si interrompono, si spostano di qualche decina di metri, e ricominciano.
Poi girano l'angolo, scendono giù per altre stradine, e ricominciano. Noi stiamo parlando di nuovo, ma ad un tratto mi arrivano di nuovo quelle voci, ed è un attimo per il mio cervello ricordare l'ezan, la chiamata alla preghiera musulmana, che ho sentito 5 volte al giorno per cinque mesi, e che suona così simile ai nostri lamenti che rimbalzano sulle pietre antiche delle case, proprio come l'ezan rimbalzava sul legno antico delle case nel mio quartiere greco.
L'altro momento è di stamattina: sono in macchina, quando vedo mia nonna camminare sul marciapiede, mi fermo e lei contenta mi spiega che sta facendo il giro degli Altari dell'adorazione, è un pò stanca, ma le fa bene e le piace farlo.
E così saluto mia nonna, e la guardo nello specchietto, mentre si allontana, con i suoi capelli candidi e la camminata frizzante di una ragazzina di 84 anni.
MAŞALLAH!!!
Tutto il mondo è paese, cambia Dio, cambia il santo a cui votarsi, ma il folklore si somiglia. E' bello vedere che queste tradizioni sono ancora vissute e rispettate (anche a randazzo, soprattutto per pasqua, ci sono molte di queste tradizioni).
RispondiEliminaIo da non credente vedo, ammiro e cerco, nel mio piccolo, di fare la qualsiasi per conservarle: sono parte di noi, della nostra città, del nostro modo di essere siciliani e mescolare sacro e profano.
Grazie Pietro, continua così!!! :)))
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