Ho appena finito di leggere "Sostiene Pereira".
Lo so, forse sembra strano ma non lo avevo ancora letto. Ma finalmente l'ho fatto, e mi è piaciuto molto, sia per la tematica che per lo stile in cui è scritto: una sorta di verbale redatto non si sa da chi (ma forse, a pensarci bene, dal Tribunale della Storia).
Riporto qui un brevissimo brano, proprio in base ai motivi originari che mi hanno portato a creare questo blog: annotare, appuntare tutto quello che, tra una lettura e l'altra non voglio dimenticare.
Nel brano, sostituendo l'ultima parola, "portoghesi", con la parola "siciliani", si capisce forse perché questo passaggio mi sia piaciuto così tanto.
Buona lettura.
[...] spiegò il direttore, può sempre celebrare Camoes, che è il nostro grande poeta nazionale, e fare un riferimento al giorno della Razza, basta un riferimento perché i lettori capiscano. Mi scusi signor direttore, rispose con compunzione Pereira, ma senta, le voglio dire una cosa, noi in origine eravamo lusitani, poi abbiamo avuto i romani e i celti, poi abbiamo avuto gli arabi, che razza possiamo celebrare noi portoghesi?
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