domenica 20 novembre 2011

Salmo 22.

Pubblico questo Salmo perché significa molto per me, soprattutto qui ad Istanbul.


Il Signore è il mio pastore: 
non manco di nulla.

Su pascoli erbosi mi fa riposare, 
ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino 
a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me. 
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa 
sotto gli occhi dei miei nemici. 
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne 
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore 
per lunghi giorni.

sabato 19 novembre 2011

Benedetto XVI ogni tanto ci azzecca!!

Il titolo del post è un pò provocatorio,  comunque devo ammettere che la limpidezza, la bellezza e la dolcezza di pensiero di Benedetto mi colpiscono, di tanto in tanto.  ;) 

La Chiesa non offre alcuna soluzione tecnica e non impone alcuna soluzione politica. Essa ripete: non abbiate paura! L’umanità non è sola davanti alle sfide del mondo. Dio è presente». Questo è un messaggio di speranza, una speranza generatrice di energia, che stimola l’intelligenza e conferisce alla volontà tutto il suo dinamismo. La disperazione è individualista. La speranza è comunione. Non è questa una via splendida che ci è proposta? Invito ad essa tutti i responsabili politici, economici, così come il mondo universitario e quello della cultura. Siate, anche voi, seminatori di speranza!

Benedetto XVI - Discorso durante la visita in Benin.

mercoledì 9 novembre 2011

Come io vedo il mondo: La guerra. - Albert Einstein -

Ieri ho iniziato a leggere il secondo libro che mi sono portato qui ad Istanbul: è un libro che contiene alcuni scritti di Einstein, alcuni sulla relatività ristretta e generale, e inoltre uno scritto intitolato "Come io vedo il mondo", in cui Einstein parla della sua visione di molti aspetti della vita e della sua posizione sulle armi nucleari.

Ieri sera a letto ho letto questo brano, che nella parta iniziale, a mio parere, ha un'ironia finemente alleniana (d'altronde sono entrambi ebrei). 
Comunque, a parte l'ironia, fa riflettere. 
Spero anche a voi.

Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle formazioni al seguito di una musica: costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente.
L'eroismo comandato, gli stupidi corpo a corpo, il nefasto spirito nazionalista, come odio tutto questo!
E quanto la guerra mi appare ignobile e spregevole! Sarei piuttosto disposto a farmi tagliare a pezzi che partecipare a un'azione così miserabile.
Eppure, nonostante tutto, io stimo tanto l'umanità da essere persuaso che questo fantasma malefico sarebbe da lungo tempo scomparso se il buon senso dei popoli non fosse sistematicamente corrotto, per mezzo della scuola e della stampa, dagli speculatori del mondo politico e del mondo degli affari.

martedì 8 novembre 2011

Discorso agli ateniesi - Pericle

Segnalato da mia cugina Rossella.


Direi che è quantomeno attuale.


Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.