domenica 3 aprile 2011

Tavole - Erri De Luca -

Sto rileggendo un libro di poesie di De Luca, forse ne pubblicherò qualcun altra, trattano e parlano dei migranti che viaggiano verso l'Italia; intanto ne riporto una che mi ha colpito subito, quando la lessi alcuni anni fa.
Altro che le cene del Lions club.

Mi sono seduto anche a tavole sontuose
dove i bicchieri vanno secondo i vini
e uomini di molto più eleganti
s'aggirano a servire le pietanze.
Ma so meglio la tavola dove si strofina il fondo di scodella
con il pane e le dita arrugginite
mensa di mezzogiorno
di fiati vergognosi di appettito.
Non bisbiglio di commensali a commentare il pasto
ma di gole indurite che inghiottiscono
per rimettere forza di lavoro
e non portano eretti alla bocca la posata
ma si calano sopra, addentano a mezz'aria
per nascondere il magro del boccone
il quasi niente avanzo della sera.
E di cibo non parlano per il timore di nominarlo invano.

1 commento:

  1. che bella poesia...è molto forte, anche dal punto di vista del lessico la trovo quasi "dura", ma rende bene il senso di privazione e di dignità.
    non ho mai letto De Luca, ma ti prego di pubblicare qualcos'altro, grazie! ;-)

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